BELLOSGUARDO

Belrisguardo, Bellisguardo, Bellosguardo. Università autonoma fino alla sua elevazione a comune. Da Salerno 94 km.

 Sorge sulla collina dei Monti Alburni dove si può godere una splendida veduta panoramica che abbraccia la Valle del Calore fino all’isola di Capri.
La storia del paese si identifica con quella dei suoi principali monumenti.
Il Convento di Santa Maria delle Grazie sembra avere due origini, è ritenuto da alcuni studiosi risalente al 1520 secondo altri al XIV secolo in quanto al suo interno è conservato un affresco raffigurante la deposizione di Cristo che vanta influssi della scuola di Giotto.
Nel XVII secolo il clero diede inizio alla costruzione della Parrocchiale il cui patrono è l’Arcangelo Michele.
Di particolare importanza naturalistica è l’area delle Macchie che dalla collina si estende verso il fiume Fasanella. Costituisce una zona boschiva incontaminata ricca di specie vegetali tipiche della macchia mediterranea e di numerose razze di mammiferi e uccelli.
L’economia è legata soprattutto all’agricoltura con i prodotti tipici della zona come l’olio e il vino.
Al vino è dedicata una manifestazione popolare che si tiene a settembre, la sagra richiama molti turisti e rappresenta l’occasione per gustare una gran varietà di uva e vini preparati ancora in modo artigianale.
Non mancano le ricorrenze religiose come la festa del  santo patrono San Michele Arcangelo e quella di San Giuseppe a luglio con la tradizionale fiera.

SCORCIO DEL BORGO

SCORCIO DEL BORGO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

IL MUNICIPIO

MANIFESTO ELETTORALE

CHIESA DI SAN MICHELE

CHIESA DI SAN MICHELE

CHIESA DI SANT'ANTUONO

CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

VEDUTA DEL BORGO


 Il villaggio è segnalato come «CASTRUM CUM FORTELLINO»  negli inventari del 1412 e del 1420. La rocca era a occidente «con amplissimo orizzonte», da ciò il nome Belrisguardo , opina il Di Stefano, il quale insiste nel ritenere che Fasanella non venne distrutta dopo la caduta della rocca di Capaccio, ma solo abbandonata dopo il 1412.
Soggetto ai signori di Fasanella dapprima, il villaggio nel 1423, era posseduto da Predicasso Barile che lo vendette, con Fasanella, Sant'Angelo, Ottati e Civita a Tommaso Sanseverino nel 1426. Il Di Stefano scrive che nel 1499 Bellosguardo era posseduto, con il feudo di Postiglione, da Antonio Grappina. Ne fu poi signore Giantommaso Calathaya, napoletano, signore anche di Pantoliano, il quale il 25 settembre 1522 concesse alcune grazie agli abitanti.
Signore di Bellosguardo fu, nel 1532, Alfonso Caracciolo, come si apprende dalla conferma dei privilegi del villaggio. A lui successe, nel 1543, Giacomo Caracciolo. I Caracciolo nel 1585 avevano la giurisdizione locale e di Pantoliano delle prime, seconde e terze cause. Bernarda Caracciolo confermò i privilegi al villaggio nel 1595. Ma pare difficile spiegarsi quanto afferma il Di Stefano sui succedersi dei signori di Bellosguardo, che avrebbero tutti confermati i privilegi, e cioè Berardino Barionvena nel 1591 (14 aprile), Barnaba Caraccioio nel 1595 e Michele Vaaz nel 1598 (25 aprile). Quest’ultimo ne era signore, come si legge in un atto pubblico del 1607, che fu un anno di carestia in tutto il Regno con gravi pericoli per Napoli. I rischi furono scongiurati dai ricchissimo Vaaz che, chiamato dal viceré a provvedere, inviò suoi uomini ovunque in Oriente a fare incetta di grano. A Napoli affluirono «730 mila tumola di frumento» a sue spese.
Il Di Stefano scrive pure che il 15 aprile 1626 era signore di Bellosguardo Giacomo Pignatelli che ebbe il titolo di duca sul feudo, devoluto al fisco perché il Vaaz non aveva avuto eredi. Ciò contrasta con i documenti pervenutici. Risulta, infatti, dalla Petit Relev che nel 1624 il feudo era in possesso di Florenzia Vaaz e nel 1669 di Michele Vaaz. Dai Quint, si rileva pure che ne era signore Giacomo Pignatelli, per cui è da presumere che Michele non avesse avuto discendenza e il feudo fosse stato devoluto al fisco. Infatti, il Pignatelli il 28 febbraio 1695 alienò il feudo a favore di Cornelia Caraccio, duchessa di Sant'Angelo, per 8500 denari con il patto di ricompra entro quattro anni. Di tutto ciò è conferma nel Cedolario che rivela che il 7 marzo 1625 fu concesso a Fiorenza Vaaz il titolo di duca di Belrisguardo, titolo poi riconosciuto a Giacomo Pignatelli con diploma 27 settembre 1697, con facoltà di trasferirlo sulla terra di Casalnuovo.
Unitamente ai feudi di Civita e Ottati, il 4 marzo 1779 il feudo venne intestato ad Andrea Mariconda, per successione dal fratello Tommaso (m. 16 novembre 1777), il quale aveva acquistato i feudi anzidetti da Francesco Vincenzo Sanseverino, conte di Saponara.

L’Antonini accenna appena al villaggio di Bellosguardo (Belrsigardo) posto fra Occidente e Mezzogiorno. Anche il Di Stefano pone i villaggio «a un miglio distante dall’oriente di Fasanella  […] in un sito eminente assai ameno, e di orizzonte il più vago».  Ai suoi tempi la chiesa parrocchiale di S. Michele era retta da un arciprete curato «e servita da un competente numero di preti». Vi era pure un monastero di conventuali di S. Francesco fondato dall’Università nel 1512 con l’assegnazione della chiesa di S. Maria della pietà eretta «ex charitate fidelium».

Il convento fu abitato solo nel 1522 e ai tempi del Di Stefano (1781) il  titolo era stato modificato dai fedeli in quello di S. Maria delle Grazie. Questi ha ospitato, tra i tanti monaci, anche Fra’ Lorenzo Ganganelli, che in seguito prese il nome di Papa Clemente XIV. Il convento non venne  soppresso nel 1552 (bolla di Innocenzo X). Per un errore nel dire delle rendite invece di 50 denari si scrisse 500 denari, il convento divenne così noto ovunque come il “convento dello zero”. Il Giustiniani  colloca il villaggio sotto la voce «Belrisguardo o Bellosguardo» designandola Terra autonoma distante da Salerno 34 miglia e ci informa del dimezzamento dei suoi abitanti a causa della peste del 1656.

S. Antonio

13 giugno

Approfondisci

San Michele

29 settembre

Approfondisci

Sagra della Sfogliatella

Dal 29 al 31 ottobtre

Approfondisci

Sagra dell'Uva

5 e 6 dicembre

Approfondisci

Agriturismo Villa Vea

+39 0828 196 2237

Approfondisci

COME RAGGIUNGERCI


COORDINATE GPS

LATITUDINE: 40.4244692

LONGITUDINE: 15.314530099999956

VAI ALLA MAPPA GOOGLE MAPS

Associazione culturale "Cilento on the road"

Via S. Anna, 20 - 84050 Rocca Cilento (SA)